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Aggiornato il 30/08/2023

Scelta Del Pannello Fotovoltaico: Il Fattore Efficienza

Il tipo, il design e la configurazione della cella solare hanno tutti fattori che hanno un impatto sull’efficienza del pannello. Lo scopo di questo articolo è confrontare le principali tecnologie di moduli fotovoltaici a singola facciati (monofacciali).

La tecnologia “contatto posteriore interdigitato” o celle IBC, adottata sin dagli albori da Sunpower e di recente anche da Longi sembra destinata nel tempo a sostituire quella a contatti frontali, adottata da tutti i principali produttori di moduli a celle (HJT), celle TOPcon, celle PERC. I pannelli policristallini o multicristallini a 60 celle sono generalmente i pannelli meno efficienti, più economici e da tempo praticamente spariti dal mercato..

Quali Sono i 10 Migliori Pannelli Fotovoltaici più Efficienti?

Mentre il decennio precedente (2010-2020) è stato caratterizzato da un testa a testa sostanzialmente tra Sunpower e Sanyo/Panasonic prima e (Sunpower – Rec Solar dopo), gli ultimi due anni hanno visto un incremento di produttori all’avanguardia nella corsa all’efficienza; al momento abbiamo diverse tecnologie che offrono rendimento W/mq molto simile, in particolare le tecnologie HJT, TOPcon e HPBC (Hybrid Passivated Back Contact).


I pannelli SunPower Maxeon, da sempre tallonati da concorrenti pur rimanendo al vertice, si sono visti raggiungere, per la prima volta da decenni da un altro produttore, LONGi Solar, il quale ha eguagliato il livello di efficienza della rinomata serie Maxeon. LONGi Solar è solo il secondo produttore a rilasciare un modulo con un’efficienza del 22,8% basato su un esclusivo design di celle IBC ibride che si basa sorprendentemente su un substrato di celle di tipo P.

I pannello fotovoltaico Tenka TKA455M-108 è il pannello più efficiente al mondo con una efficienza record di 23.27% seguito a ruota da Jinko JKM610N-72HL4R-V 23.06%, mentre al terzo Jinko JKM595N-72HL4 con un risultato di 23.03% supera anch’esso la soglia del 23%.

Staccati abbiamo SunPower Maxeon 440 W e Hi-Mo 6 Scientist 585 W che raggiungono rispettivamente il 22,8% e 22,6%

Il nuovo Longi Hi-MO6

Altri pannelli ad alta efficienza sono i modelli con celle HJT di tipo N della Canadian Solar, Meyer Burger e REC Solar mentre Panasonic (il pionere della tecnologia, è fuori dai giochi avendo abbandonato la produzione diretta a fine 2022).

Tra gli altri pannelli di nuova generazione con celle TOPCon di tipo N semi-tagliate multi-busbar (MBB) di JA Solar, Jolywood e Qcells hanno contribuito ad aumentare efficienza del pannello superiore al 22%.

I pannelli più efficienti che utilizzano celle di tipo N beneficiano di un tasso inferiore di degradazione indotta dalla luce o LID, pari a solo lo 0,25% di perdita di potenza all’anno. Se calcolati sulla durata di 25 anni del pannello, molti di questi pannelli ad alta efficienza sono garantiti per generare ancora il 90% o più della capacità nominale originale, a seconda dei dettagli della garanzia del produttore.

ProduttoreModelloPotenzaEfficienza
1AikoAIKO-A460-MAH54Mb460 W23.60%
2TenkaTKA455m-108455 W23.27%
3JinkoJKM610N-72HL4R-V 610 W23.06%
4JinkoJKM595N-72HL4595 W23.03%
5HuasunHJT 715W 715 W23.02%
6Canadian SolarCanadian 445W HJT HiHERO CS6R445 W22.8%
7SunPowerMaxeon 6440 W22.8 %
8Longi SolarHi-Mo 6 Scientist585W22.6 %
9Canadian SolarCS6R-H-AG440 W22.5 %
10RECAlpha Pure R430 W22.3 %
11SPICAndromeda 2.0440 W22.3 %
12QcellsQ.Tron-G1+400 W22.3 %
13JA SolarDeep Blue 4.0X435W22.3 %
14Jinko SolarTiger NEO 60 Celle480 W22.24 %
15JolywoodNiwa Light400 W22.0 %
Dati pannelli più efficienti sul mercato nel 2023

Fattore Temperatura: Quale Cella Solare Resiste Meglio Alla Temperatura

Per Valutare le performance di un pannello non basta però far riferimento alla sola efficienza del modulo, data dal rapporto tra potenza e superficie; infatti, oltre alla riflettività e altre proprietà del vetro, oppure la presenza di altre peculiarità costruttive come la rimozione della cornice, la quale evita lo stagnamento di acqua nel bordo inferiore del modulo, soluzione brevettata dal produttore Dahai, vanno valutati il coefficiente di temperatura Pmax, tecnologie hot spot, numero di bas bar e via discorrendo; non potendo valutare le performance di tutti i moduli, concentriamo la nostra analisi sulla cella e appunto sulla capacità della stessa di resistere alle alte temperature, proprietà misurata appunto mediante il coefficiente di temperatura Pmax. Ecco il confronto tra alcuni pannelli:

Modello Modulo FotovoltaicoCoefficiente PMax (%/°C)
Rec Alpha Pure (HJT)-0,24
CanadianSolar HiHERO CSR-435-0,26
 Huasun Himalaya G10 440W-0,26
Longi Hi-Mo 6 Scientist/Explorer-0,29
Sunpower Maxeon 6 (Maxeon Gen 6)-0,29
Jinko Solar Tiger NEO (tipo N)-0,30
JaSolar JAM PERC (PERC)-0,35
Tenka Solar (PERC)– 0.43
Coefficiente di Temperatura PMax: quattro tecnologie a confronto

Il rapporto del cambiamento delle prestazioni elettriche quando la temperatura del pannello fotovoltaico (o della stringra) diminuisce o aumenta di multipli di 1°C, rispetto alla sua temperatura di riferimento STC (condizioni standard) di 25°C.

Ad esempio, nel caso del RECun coefficiente di temperatura dello 0,25% per oC significa che per ogni variazione di temperatura di 1oC, la tensione, la corrente o l’uscita di potenza del pannello cambierà di un quarto dell’uno percento.

Tasso di Degradazione Annuo

Il tasso di degradazione annuo è un altro importante parametro dichiarato dai produttori di cui tener conto (il valore più basso è il migliore):

Modello Modulo FotovoltaicoTasso Degradazione Annuo Max (%)
Rec Alpha Pure (HJT)-0,25
Sunpower Maxeon 6 (Maxeon Gen 6)-0,25
Jinko Solar Tiger NEO (tipo N)-0,40
JaSolar JAM PERC (PERC)-0,55

Ovviamente anche la garanzia del prodotto è importante da tener presente, in quanto Rec Solar offre fino a 25 anni, Sun Power fino a 40 anni e altri come Energetica fino a 20 anni, mentre i moduli più economici non si spingono oltre i 12 anni (Jinko Solar, Ja Solar).

Inoltre, sempre Sun Power ha dotato i suoi Maxeon 6 di microinverter Enphase da 350W, scelta che sicuramente presenta indubbbi vantaggi per quanto riguarda zone più settentrionali e negli impianti soggetti a ombreggiamenti e opacità vetro, ma che può limitare l’output specie nelle zone meriodionali dove il pannello riesce a esprimere il 100% della potenza e talvolta anche più. E’ bene precisare comunque che questo effetto “castrazione” del pannello è abbastanza ininfluente sulla resa dello stesso, in quanto i dati di targa del pannello ci dicono che la potenza nominale dello stesso viene raggiunta quando l’irraggiamento tocca raggiunge i 1000W/m2 in condizioni standard, ovvero condizioni ideali che si verificano per poche ore l’anno, sopratutto in assenza di vento e temperatura intorno ai 25°.

Architettura E Interconnessione Delle Celle: Celle Shingled vs Mezze Celle Vs Celle Intere

Il mercato dei pannelli fotovoltaici ha visto un updgrade dalle vecchie celle intere alle mezze celle (half-cut) che oramai da tempo rappresentano oramai lo standard e apportano indubbi vantaggi sopratutto in condizioni di ombreggiamento.

La differenza più rilevante tra celle solari convenzionali e scandole (shingled) in termini di composizione e struttura è l’interconnessione o la disposizione delle stesse.

Interconnessione delle celle

Ogni pannello solare contiene diverse quantità di celle interconnesse o disposte in modo diverso a seconda della potenza desiderata.

In generale, i moduli convenzionali possono contenere 32, 36, 48, 60, 72 e 96 celle. Le celle sono disposte in una forma rettangolare o quadrata con spazi tra di loro. Quindi, mediante processi di alta saldatura, questi spazi vengono riempiti da busbar o nastri di rame che forniscono l’interconnessione tra le celle solari. Inoltre, le celle tradizionali sono comunemente collegate in serie. E in questo caso un altro fattore importante è rappresentato dal numero di busbar deputate al trasporto della corrente, numero che può variare tra 9 e 16; ovviamente più è alto il numero e migliore sarà la performance della cella.

D’altra parte, i moduli shingled evitano l’uso di nastri, busbar e processi di saldatura; infatti l’interconnessione è realizzata mediante taglio delle celle (utilizzando tecnologie laser) in 3-6 strisce che vengono successivamente assemblate in stringhe collegando il bordo anteriore di ciascuna striscia al bordo posteriore di quella adiacente. In tale connessione, viene posizionato un adatto adesivo elettricamente conduttivo, con conseguente assenza di spazi tra le strisce.

Pertanto, questo processo crea una stringa continua di strisce, che può essere combinata con altre utilizzando nastri e busbar per ottenere moduli a scandole. Inoltre, una differenza importante è che in questo caso le stringhe di celle sono collegate in parallelo.

I pannelli solari convenzionali hanno comunemente le loro singole celle cablate in serie, quindi quando una particolare porzione dei moduli è ombreggiata, un diodo di bypass verrà attivato spegnendo quel lato della produzione e lasciando attive il resto delle celle, causando perdita di potenza.

Al contrario, poiché le celle solari “shingled” sono cablate in parallelo, un numero inferiore di celle sarà influenzato dall’effetto di ombreggiamento in una sezione del modulo. Ciò si traduce in una sostanziale riduzione delle perdite di energia.

Inoltre, l’utilizzo di pannelli a scandole riduce notevolmente le perdite ohmiche in quanto la corrente è inferiore (il che migliora anche le prestazioni in temperatura) rispetto alle tradizionali stringhe collegate a nastro a causa della minore area delle “scandole”.

In definitiva, chiariti quessti aspetti tecnici, è sempre il rapporto qualità prezzo il criterio principale di scelta.

E voi, quale pannello avete scelto? Se non lo avete ancora fatto, date un’occhiata nella sezione moduli fotovoltaici del nostro shop!

Buon fotovoltaico a tutti!

(aggiornato al 05.05.23)

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